Cultura
“Il Mulino Frattaroli”
Mulino ad acqua, la cui fabbrica risale alla prima metà del XIX sec. ma che ha probabilmente origini più antiche, si trova in località Trosciano Inferiore. Nelle vicinanze vi sono testimonianze di luoghi di culto alto-medievali come l’abbazia di S.Salvatore a Tavo, oltre a ville e fattorie romane. Il mulino appartiene alla tipologia definita a ruota orizzontale o ritrecine, è costituito da tre palmeti mossi da un piccolo e veloce corso d’acqua. Proprietari dello stabile furono i Frattaroli, ricchi possidenti terrieri.
“Fonte Grande”
Recentemente ristrutturata, si tratta della più importante fontana del centro storico del paese, esistente probabilmente già nel Medioevo.Fa parte delle ben 39 polle che infiorano il territorio di Farindola, ognuna indipendente l’una dall’altra e con specifica risorgiva proveniente da Campo Imperatore, innevato per buona parte dell’anno.Nelle sue vasche si abbeverava il bestiame e facevano il bucato le donne del posto, abitudine perdurata sino agli anni ’60 circa del secolo scorso.
“Palazzo Pompilj”
Costruzione tardo-barocca eretta nella seconda metà del XVIII secolo nelle adiacenze di Porta del Mulino su un piazzale lastricato dal quale si può ammirare l’intera vallata del Tavo. La facciata presenta due file di fenditure incorniciate con al centro una finestra dal timpano triangolare che sovrasta un balconcino sorretto da una mensola in pietra dai motivi floreali, lavorata da artigiani locali. Da notare le ampie volte a crociera e a padiglione delle stanze del piano nobile e delle cantine e le decorazioni a stucco presenti nella facciata
“Palazzo Farnese”
Nell’omonima via si erge l’imponente Palazzo Farnese, antica residenza estiva delle autorità farnesiane che possedettero Farindola fino al 1731, anno in cui la casata di origine romana si estinse. Dato che il palazzo fu costruito a ridosso delle mura civiche medievali, fu adibito a sede comunale. L’edificio è stato costruito tra le fine del ‘500 e gli inizi del ‘600 ed attualmente è una residenza privata divisa in tre appartamenti. Ha subito diverse trasformazioni negli anni ma, all’interno, si possono comunque ammirare resti originari di affreschi come la scena del “Giudizio di re Salomone” e, all’esterno, tratti strutturali tipici del tempo ancora rimasti intatti.
Chiesa di “San Nicola Vescovo”
La chiesa madre di Farindola è già presente nelle decime del 1309. La struttura attuale è il frutto di una completa ricostruzione risalente agli anni ’20. Ha uno stile classicheggiante, costruita in muratura di laterizio, presenta una semplice pianta rettangolare, con due altari laterali tardobarocchi stuccati. La facciata è realizzata secondo lo stile littorio dell’epoca, è ripartita in tre campi separati da paraste. un basamento e il portale in pietra, il alto, due livelli di coronamento, entrambi hanno un timpano triangolare in corrispondenza della fascia centrale. Al centro inoltre è presente un rosone strombato con modanature in laterizio. Sulla parte retrostante della chiesa vi è il campanile, che riprende i caratteri medievali abruzzesi, a pianta quadrata, con cuspide piramidale a base ottagonale.
La “Maiolica” votiva
Protetta dalle possenti mura di una delle quattro torri del castello di Farindola. Il tempo ha leggermente usurato le immagini e la ceramica su cui il sacro disegno poggia. Lo stile e la cornice dell’immagine sacra lasciando supporre che la majolica sia stata realizzata nel XVIII secolo. Al centro della preziosa majolica un calice dorato sormontato da un’ostia sacra. Le due lettere rappresentate al disotto del calice rappresentano una L ed un S e si aprono a due interpretazioni: “San Leonardo”, protettore dei progioniri e nome del santo a cui era dedicata la Chiesa attualmente dedicata a San Cesidio o “Sia Lodato
Piazza “Mazzocca”
La piazza principale di Farindola, oggi dedicata all’eroe di guerra Giuseppe Mazzocca, fu un tempo dedicata all’Abate Mazio (Mascio). e prese il nome di Abbatazzo, anche oggi tra gli abitanti si è soliti chiamare questa piazza in questo modo nonostante, come già detto, oggi sia dedicata all’eroe di guerra Giuseppe Mazzocca.
Etimologia “Farindola”
L’etimologia del nome di Farindola nasce dalla combinazione di diverse elementi uniti tra loro. Dopo diversi studi si è arrivato a pensare che la prima componente del nome Farindola è la famosa “fara”, termine usato per indicare l’accampamento longobardo, data la larga presenza di popolazione germaniche spostatesi con diverse migrazioni. La seconda matrice , “rindola” viene ricollegato ad un termine cimbro usato per indicare l’elemento in pietra scavata che incanala l’acqua nelle fontane, data la numerosa presenza di fontane sul territoti, ben 38. La fusione di questi elementi si presuppone abbiano dato vita al nome di Farindola.