La chiesa madre (dedicata a San Nicola Vescovo di Bari) di Farindola, di antica fondazioni, già presente nelle decime del 1309. La struttura attuale è il frutto di una completa ricostruzione risalente agli anni ’20. Ha uno stile classicheggiante, costruita in muratura di laterizio, presenta una semplice pianta rettangolare, con due altari laterali tardo-barocchi stuccati ( probabilmente recuperati dalla struttura precedente), coperta con soffitto piano e tetto a due falde. La facciata è realizzata secondo lo stile littorio dell’epoca, è ripartita in tre campi separati da paraste. In basso, un basamento e il portale in pietra, il alto, due livelli di coronamento, entrambi hanno un timpano triangolare in corrispondenza della fascia centrale. Al centro inoltre è presente un rosone strombato con modanature in laterizio. Sulla parte retrostante della chiesa vi è il campanile, che riprende i caratteri medievali abruzzesi, a pianta quadrata, con cuspide piramidale a base ottagonale. All’interno custodisce interessanti statue lignee policrome (S.Antonio da Padova, Ecce Homo), conocchie (tra cui una splendida Madonna con Bambino in raso rosso di scuola napoletana), una tempera su tela raffigurante S.Tito Vescovo, un magnifico Trono dell’Adorazione, candelabri e reliquiari di ambito abruzzese, tutte opere che vanno dal XVII al XIX sec. Si dice che durante la demolizione della precedente struttura medievale sia stata trovata una mattonella sulla quale vi era inciso l’anno 1080. Fu inaugurata il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 1931. Il terremoto de L’Aquila del 2009 ha seriamente danneggiato la chiesa, la sua restaurazione è stata completata nel 2011 dall’architetto Lorenzo Leombroni.
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